martedì 23 dicembre 2008

Direzioni di ricerca: la via di Federico Zeri


Mi piace l'idea di dedicare alcuni post a quei maestri che hanno indicato o suggerito una via particolare ed originale, gettando sull'Ottocento una luce differente e suggestiva. Queste ottime guide penso possano dare degli spunti capaci realmente di arricchire questo blog.

Vengo a conoscenza della via indicata da Zeri da un articolo di Paolo Serafini, apparso sul rapporto annuale dedicato all'Ottocento de "Il giornale dell'arte" di maggio 2008.

La via tracciata è caratterizzata da una grande attenzione verso culture figurative trascurate, alle
"linee perdenti", g r avide di energie sopite. Questo come spiega Serafini "Porta Federico Zeri a ritenere interessanti per la esatta comprensione della nostra pittura ottocentesca, tradizioni oggi del tutto trascurate,
quali quella del Naturalismo ottocentesco norvegese della seconda metà del secolo, che «colpisce non meno dei quadri che altri artisti norvegesi eseguivano sul continente e anche in I t a l i a», ma soprattutto la
cultura anglosassone e russa". In queste tre culture si è sviluppato per Zeri nel tardo Ottocento "un giudizio più comprensivo ed equilibra t o" e attraverso il Naturalismo e il Realismo, un’espressione figurativa moderna. Per Zeri è stata la distanza tra queste culture e quella italiana una delle cause dell'arretratezza culturale italiana.
Questa linea, che trovo molto suggestiva, porta a rivalutare scelte collezionistiche come quelle di Antonio Borgnogna, nel cui museo troneggia un'opera di Adelsteen Normann: "Il sole di mezzanotte alle isole Lofoten", 1888, o la ricerca di Antonio Ciseri che mi pare in linea con il lavoro del grandissimo russo Brjullov.
Immagini:
M. Johnson Heade, Cattleya Orchid and Three Brazilian Hummingbirds, 1871, Washington, National Gallery
Adelsteen Normann, Il sole di mezzanotte alle isole Lofoten, 1888, Vercelli, Museo Borgogna

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