martedì 27 aprile 2010

Attivisti ante litteram - partecipazione popolare e segni di azione diretta nell'anticlericalismo italiano


Mi soffermo sul monumento di Piazza Savaoia a Torino. Riporto qui sotto la storia:

Il 18 agosto del 1850 Bottero si fa promotore con Felice Govean, con i deputati Bunico, Bottone, Borella e Josti, di una sottoscrizione per erigere un monumento alle leggi Siccardi, che aboliva il Foro ecclesiastico e il diritto d'asilo. . L'iniziativa intendeva contrastare la reazione clericale sviluppatesi in Piemonte. L'arcivescovo di Torino, monsignor Franzoni, si oppose alla legge tanto da ordinare ai suoi sottoposti di non tenerne conto, e il suo rifiuto a comparire davanti al tribunale ordinario fu la causa che lo portò in galera. Alla sottoscrizione della «Gazzetta del Popolo» aderirono decine di migliaia di elettori e 3 anni dopo, il 4 marzo 1853, il monumento veniva inaugurato in piazza Savoia a Torino. Questa inaugurazione avvenne in un momento molto delicato della vita civile e difendendo le leggi dello Stato, si contribuì a consolidare nei cittadini il rispetto delle leggi.

Tale segno mi porta ad alcune riflessioni:
- l'adesione della cittadinanza ad istanze anticlericali ed un'inasprimento del contrasto con il Papato, dopo gli anni della Repubblica Romana (1849)
- la nascita di movimenti di "attivismo" per sollecitare l'opinione pubblica
- la ricollocazione dei santi sociali torinesi in un contesto di forte contestazoine verso l'istituzione ecclesiastica
- la disposizione di segni e simboli per forgiare politicamente un territorio
- il monumento come momento di educazione della popolazione alla politica

Purtroppo non ho trovato immagini dell'inaugurazione del monumento: l'apparato simbolico della cerimonia, più che il monumento in sé, deve aver svolto il ruolo di importante funzione pedagogica, veicolata attraverso valori estetici che non si possono che chiamare arte.

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